Il Lido di Venezia potrebbe definirsi un vero è proprio paradiso per la pesca da terra. Basti solo pensare ai numerosi spot per la pesca dalla spiaggia, dovuti all'estensione della banchina, sia sul versante che sporge sulla città di Venezia, sia su quello che affaccia sul mare Adriatico. Ma gli spot più frequentati in assoluto sono i due moli principali, quello Alberoni nella parte meridionale dell'isola e quello San Nicolò nella parte settentrionale.
Come abbiamo già ribadito in vecchi articoli, l'alzarsi e l'abbassarsi delle maree(come le scadute delle mareggiate), rendono la vita sottomarina molto più attiva. Tale condizione è decisamente amplificata sulle dighe Alberoni e San Nicolò, perché come ben sappiamo, nelle zone della laguna Veneta le maree hanno escursioni elevatissime, rendendo queste zone molto più pescose rispetto alle altre.
Dai due moli è possibile pescare in superficie tantissime aguglie, boghe e occhiate che in alcuni casi raggiungono dimensioni da record. Sono presenti in buone quantità anche le spigole. Pescando a fondo insidieremo orate, saraghi e tordi, ma non sono rare le catture di ombrine e corvine.
Per pescare le aguglie viene utilizzata la tecnica della bombarda. Quest'ultima può essere sia galleggiante che semiaffondante, dalle grammature da 10 ai 15 grammi. Solitamente però le aguglie più grosse si trovano tra i 2 e i 3 metri sott'acqua. Le esche migliori per la pesca alle aguglie con la bombarda sono la tremolina e il salterello, ma in zona viene utilizzata anche la camola della farina.
Pescando a bolognese, bisogna utilizzare canne da 6-7 metri, con mulinelli caricati con nylon dello 0,16-0,18 e galleggianti che andranno dai 2 ai 5 grammi a seconda della corrente. Per i terminali meglio mantenersi sicuri con del buon fluorocarbon dello 0,14-0,16 perché sono presenti spigole e occhiate di taglia ragguardevole. Come esca va bene l'universale bigattino, ma se si vuole effettuare una pesca mirata alla spigola, meglio utilizzare il gamberetto vivo.
Se la nostra pescata a bolognese è rivolta a specie di superficie, meglio costruire un finale a due ami, con braccioli da 50 e 70 cm, ed utilizzare come esche la polpa del gambero o dello scampo.
Per la pesca a fondo dal Lido di Venezia, useremo canne dedicate, con mulinelli caricati con dello 0,28-0,30 e per i terminali meglio non scendere al di sotto dello 0,26. Insidieremo oltre alle orate, anche tordi, ombrine e corvine. Come esca per la paf, la più catturante risulta essere il muriddu.
Tra i due moli solitamente il più pescoso è il San Nicolò.
Un'immagine di una parte dell'isola che fa ben capire la sua forma stretta e allungata |
5 commenti:
Per precisione, quello in foto non è il Lido, bensì il litorale di Pellestrina, posizionato a sud, verso Chioggia.
grazie molto utile l 'articolo
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