martedì 27 settembre 2011

Pescare Le Orate Con La Bolognese

L'orata è un pesce che il più delle volte viene insidiato con le tecniche di pesca a fondo, ma in determinate situazioni è possibile pescare le orate con la canna bolognese.
Gli spot migliori per questa tecnica sono di sicuro i porti, però non tutti. Dovremo trovarci in quei porti a fondali sabbiosi, meglio se misti a rocce, aventi profondità di acqua tra i 4/5 metri con scarse correnti. Le orate "portuali" in queste situazioni preferiscono cibarsi di esche statiche, adagiate sul fondo. Per questo motivo diventa di fondamentale importanza la pasturazione che andremo a fare con sfarinati di pesce. Una volta lanciate 2-3 palle di pastura delle dimensioni di un'arancia, dopo 5 minuti, per completare la pasturazione lanceremo nello stesso luogo bigattini e cozze pestate incollati tra loro. Otterremo così sul fondale un tappeto di richiamo sul quale, una volta sondato, adageremo la nostra esca.
Useremo canne bolognesi di 6-7 metri, abbastanza rigide. Mulinelli 2500-3000, caricati con monofilo 0,16-0,18. Galleggianti fissi da 2/2,5 grammi, piombati con un bulk di 5 pallini a metà lenza e poi altri 5-6 più piccoli e distanziati tra di loro fino a raggiungere la girella. Il terminale 0,14 fluorocarbon da 50-60 cm.
Durante l'azione di pesca evitiamo di fiondare i bigattini, perché le esche in movimento molte volte insospettiscono l'orata. Possiamo però lanciare piccole palline di pastura per lasciare un costante richiamo olfattivo.
Come esche useremo piccole arenicole o bigattini innescati anche  3 o 4 alla volta su ami a gambo corto.
La ferrata finale dovrà essere decisa, per evitare che l'orata non ingoi l'amo, perchè in questo caso i denti presenti nell'apparato boccale potrebbero recidere il terminale.

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