venerdì 5 agosto 2011

Esche Per Il Surfcasting: Cotton Bait


A differenza della pesca con la bolognese e con la fissa, nel surfcasting non abbiamo la possibilità di pasturare la nostra zona di pesca causa i lunghi lanci a volte anche superiori ai 100 metri. Potrebbe sembrare uno svantaggio, perché un solo boccone in mare aperto è molto difficile da vedere in acqua, ma non è così. Le forza di molte esche usate per il surfcasting, è che oltre ad avere un richiamo visivo, hanno anche un richiamo olfattivo, capace di richiamare i pesci anche a decine di metri da essa. Basti pensare al sangue che rilascia il verme americano o alla scia oleosa rilasciata da un innesco di sarda. Queste scie catturanti, si diffondono più rapidamente quando la temperatura dell'acqua è elevata, mentre in acque fredde la dispersione avviene molto più lentamente, impiegando più tempo per diffondersi e arrivare lontano.
Ed è proprio sul fattore olfattivo che trova la sua efficacia la vecchia esca "cotton bait". Si cala in olio di sarda, o altro aroma catturante, un pezzo di cotone idrofilo legato ad un amo e poi si lancia. L'aroma che l'esca libera lentamente diventa un vero è proprio richiamo per i pesci, soprattutto per i saraghi di bella taglia, ma non solo.


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