A differenza della pesca con la bolognese e con la fissa, nel surfcasting non abbiamo la possibilità di pasturare la nostra zona di pesca causa i lunghi lanci a volte anche superiori ai 100 metri. Potrebbe sembrare uno svantaggio, perché un solo boccone in mare aperto è molto difficile da vedere in acqua, ma non è così. Le forza di molte esche usate per il surfcasting, è che oltre ad avere un richiamo visivo, hanno anche un richiamo olfattivo, capace di richiamare i pesci anche a decine di metri da essa. Basti pensare al sangue che rilascia il verme americanoo alla scia oleosa rilasciata da un innesco di sarda. Queste scie catturanti, si diffondono più rapidamente quando la temperatura dell'acqua è elevata, mentre in acque fredde la dispersione avviene molto più lentamente, impiegando più tempo per diffondersi e arrivare lontano. Ed è proprio sul fattore olfattivo che trova la sua efficacia la vecchia esca "cotton bait". Si cala in olio di sarda, o altro aroma catturante, un pezzo di cotone idrofilo legato ad un amo e poi si lancia. L'aroma che l'esca libera lentamente diventa un vero è proprio richiamo per i pesci, soprattutto per i saraghi di bella taglia, ma non solo.
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