lunedì 8 febbraio 2016

Pesca Dagli Scogli Con Pasturatore

La pesca dagli scogli con il pasturatore, oggi conosciuta anche come feeder rock fishing, è una tecnica molto affascinante e redditizia, perchè destinata alla cattura di molteplici specie ittiche, soprattutto sparidi, sciarrani, donzelle e, con un pò di fortuna, anche scorfani e corvine. Vediamo in che maniera praticare al meglio questo tipo di pesca senza incappare in spiacevoli situazioni di incaglio.

Come accennato la pesca dagli scogli può dare grandi soddisfazioni al pescatore sportivo, ma molto spesso tali spot sono difficili da praticare, sia per la conformazione "poco pratica" della scogliera, sia per i fondali ricchi di anfratti di rocce sottomarine.
Prima di tutto una volta arrivati sul luogo di pesca, organizziamo la nostra postazione in un punto sicuro, in modo tale da non correre alcun rischio di inciampi e di cadute e assicuriamoci che, in caso di strike, riusciremo senza  troppi problemi a condurre la preda nel nostro guadino.

Per la buona riuscita della battuta di pesca a feeder rock fishing, dovremo cercare di capire dove lanciare pasturatore ed esca. Questi ultimi dovremo farli lavorare in una zona piana, priva di ostacoli. Per fare questo prima di iniziare a pescare dovremo fare dei lanci di prova per sondare il fondale. Una volta lanciato, rimaniamo l'archetto del mulinello aperto, fin quando il pasturatore tocca il fondo. A questo punto blocchiamo la lenza nella clip che si trova sulla bobina del mulinello. Se recuperando per alcuni metri non troviamo ostacoli, quello sarà il punto dove lanceremo, ovviamente aiutati dal filo bloccato nella clip che ci permetterà di lanciare sempre alla stessa distanza, cominciando la pasturazione. In caso contrario proveremo a lanciare altrove fin quando non troveremo il punto privo di ostacoli.

Come pastura da inserire nel feeder, potremo usarne una a base di farine di formaggio, farine di gambero, oppure a base di sarda. La consistenza della pastura non dovrà essere troppo asciutta. Prepariamola in maniera tale che si sciolga dopo pochi minuti, in modo da fare più lanci per pasturare più intensamente la zona. Come esche saranno ottimi gli anellidi come il coreano, l' americano e il muriddu. 

Useremo le classiche canne da ledgering, abbinate a mulinelli di taglia 4000 - 5000, caricati con monofilo dello 0,18, mentre per i terminali useremo un fluorocarbon dello 0,16.
Per una migliore azione di pesca, ma anche per praticità, meglio posizionare le nostre canne su un tripode teleregolabile. In commercio se ne trovano tanti a un prezzo basso, ma compiono lo stesso un buon lavoro di sostegno. 

Pescando in questa maniera, più passa il tempo e più la zona dove adageremo la nostra esca sarà pasturata. Quindi ai primi lanci meglio non tenere troppo a lungo il pasturatore in acqua. Recuperiamolo e rilanciamo più frequentemente. Meglio effettuare i recuperi velocemente, in modo da non far strusciare nè amo e nè pasturatore sul fondale.

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