lunedì 7 novembre 2011

Pescare Le Orate Dagli Scogli

Le scogliere naturali sono sicuramente tra i luoghi con più alta densità di vita sottomarina. Esse sono meta di molti pescatori che in ogni maniera tentano di insidiare le numerose specie ittiche che si nascondono tra gli anfratti. Tra le tante specie è presente anche l'orata di taglia.
Per pescare le orate dagli scogli però dovremo attuare una pesca mirata, cominciando da un'attenta osservazione dello spot. Prima di tutto dovremo pescare in momenti in cui il mare è molto calmo ed evitare luoghi dove barche , bagnanti ecc. faranno fuggire il nostro sparide che in queste zone risulta essere più sospettoso rispetto a quando peschiamo dalla spiaggia.
La scelta delle esche risulta essere fondamentale. Prima di tutto le sceglieremo abbastanza grandi, in modo da scoraggiare l'attacco dei piccoli pesci. Le migliori in assoluto sono il granchio, le cozze e i cannolicchi, quest' ultimi meglio se innescati completi di conchiglia.
Una volta innescato, osserveremo attentamente il fondale per cercare di individuare le zone sabbiose tra le rocce. Ed è proprio in queste zone sabbiose che dovremo posizionare la nostra esca.
Quando insidiamo le orate dagli scogli, piccoli accorgimenti dovremo farli anche sulla montatura, per evitare gli incagli. Monteremo il piombo a perdere e non dovremo esagerare con la lunghezza del terminale che sarà massimo di 70-80 cm, di diametro compreso tra 0,25 e 0,30 in fluorocarbon. Anche la lenza madre sarà di dimensioni generose: 0,40-0,45 senza l'uso dello shock leader.
La frizione del mulinello dovrà essere abbastanza serrata, perché non dovremo dare spazio all'orata soprattutto durante i primi momenti del recupero, quando tenterà di intanarsi. Una volta che l'avremo trascinata in punti più sicuri potremo dargli un po di frizione. Facciamola stancare e guadiniamola in un punto accessibile.



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